Niente avrebbe potuto rovinare la nostra avventura in Monument Valley, nemmeno la ricerca di un meccanico nel bel mezzo del nulla.
Con il senno di poi, avremmo potuto sistemare il problema alla nascita. Ma non potevamo sapere che la Monument Valley sarebbe stata la tappa più adrenalinica di tutte. Abbiamo praticamente costruito il nostro itinerario intorno a questa tappa e nei mesi che ci separavano dalla partenza abbiamo anche deciso di dormire una notte in uno delle due strutture disponibili all’interno della Monument Valley. Bene. Non vedevamo l’ora di essere a destinazione! Ma ..
C’è sempre un “MA”. Un piccolo problema con il nostro SUV ci ha obbligato a modificare umore, tempi e piani di viaggio. Ma del resto, si sa! Quando ci muoviamo noi, non ci facciamo mai mancare niente!
Ma andiamo con ordine e torniamo alla cronaca del nostro OTR.
Dove eravamo rimaste? Siamo appena partite da Page. Abbiamo lasciato Horseshoe Bend e Antelope Canyon – di cui vi abbiamo raccontato qui e ci siamo messe in viaggio sull’interstate 98 – direzione Oljato.
A circa un’ora di tragitto, incrociamo un Mc Donald’s e ci fermiamo per un pranzo veloce. Non sappiamo nemmeno in che paese ci troviamo, la zona è quasi deserta, ma c’è qualche food market e un paio di distributori di benzina. C’è qualche nativo che cammina a piedi per l’interstate e ci sono i cartelli che indicano il passaggio di studenti. Ci chiediamo quanti bambini abiteranno in questo piccolo villaggio di casette di legno e caravan. Ci sono chiese, tante chiese. Ne abbiamo contate almeno 7 in pochi metri. Ogni chiesa riferita ad un credo religioso diverso.
Mangiamo velocemente due hamburger, i più scarsi della nostra vita, sia per gusto che per grandezza, e ci rimettiamo in viaggio per la Monument Valley. Tempi rispettati. Siamo entusiaste di quello che abbiamo visto finora e mentre stiamo cantando “Free Fallin’” di Tom Petty – ecco che in lontananza udiamo un rumore. Un BIT BIT BIT che arriva dall’abitacolo. Si accende la dashboard del cruscotto e … c’è qualcosa che non va con l’olio. Panico. Non sappiamo niente di auto. L’istinto ci porta ad accostare. A spegnere e a riavviare l’auto. Niente. Il messaggio è sempre lì che ci fissa.
Cerchiamo un distributore di gas nella speranza che qualcuno possa dare un’occhiata all’auto. Nel frattempo iniziamo a contattare ALAMO, il noleggiatore. L’unico distributore di benzina che troviamo per strada non offre assistenza, è solo un market con una pompa di benzina. I commessi sono gentili, ma non possono aiutarci. Restiamo in auto in attesa di parlare al telefono con qualcuno di Alamo.
Dopo qualche minuto d’attesa, risponde Mercy, un’operatrice molto gentile, che ascolta pazientemente il nostro racconto, ma la brutta notizia è che non ha idea di come aiutarci. Ci fa sapere che il primo meccanico si trova a Flagstaff, a oltre 176 miglia dalla nostra posizione. A questo punto ci invita a proseguire il viaggio verso la nostra destinazione: Oljato e di richiamare una volta arrivate, per avere ulteriore assistenza.
Seguiamo il consiglio dell’operatrice di Alamo e proseguiamo verso il nostro “rifugio” di lusso che ci ospiterà per una notte nel cuore della Monument Valley. Siamo ottimiste e pensiamo che quando arriveremo a destinazione ci sarà sicuramente qualcuno che potrà aiutarci.
DOVE SIAMO DIRETTE?
La nostra destinazione è il Goulding’s Lodge, stanze, appartamenti e villette singole fatte in legno, con tutti i comfort, letteralmente incastonati nei monoliti rossi, tipici della Monument Valley.
Dopo una ventina di minuti dalla nostra ripartenza da arriviamo nel villaggio di Shonto, e qui troviamo un distributore di benzina molto grande. Ci fermiamo nella speranza che qualcuno possa rassicurarci un po’, dato che il messaggio di avvertimento è ancora attivo. Niente. Nessuno si scomoda, ma il ragazzo indiano in cassa ci indica un meccanico che si dovrebbe trovare a circa 25 miglia dalla nostra posizione attuale.
Via, siamo più tranquille, adesso sappiamo che i meccanici esistono. Anche qui, nel bel mezzo di nulla. Siamo certe non si tratti di un problema urgente, ma abbiamo davanti ancora diverse miglia da percorrere nei prossimi 3 giorni E non vogliamo rischiare di restare in panne in mezzo a niente.
Imbocchiamo l’interstate 163 e arriviamo a Kayenta. Vediamo il meccanico e ci fermiamo subito. Entriamo nel market e l’uomo alla cassa ci dice che al momento sono chiusi, ma di non preoccuparsi: aprono tra pochi minuti. Dovremo aspettare mezz’ora. Non vorremmo restare lì a fare nulla per 30 minuti, ma non abbiamo altra scelta. Attendiamo pazientemente l’orario di apertura: sono le 3 del pomeriggio. Saremmo dovute essere già in Monument Valley, ma non importa. Adesso siamo ufficialmente in ritardo sulla nostra tabella di marcia.
Scendiamo per prendere un po’ d’aria, ci sediamo su un muretto basso davanti al meccanico e parliamo di tutto quello che abbiamo visto e vissuto fino a quel momento. Nonostante la situazione, siamo felici, ridiamo di gusto mentre pensiamo a cosa potrebbe ancora succedere.
Sono le 15:35 quando arriva il meccanico. Il ragazzo alza la cler del garage e noi ci fiondiamo subito a raccontare il nostro problema. Lui ci ascolta pazientemente, ma … indovinate un po’: niente.
Lui non cambia l’olio e soprattutto non viene nemmeno a dare un’occhiata alla macchina. Dice che non avrebbe comunque l’olio che serve al nostro SUV, perché è di una composizione troppo diversa da quello che tiene in magazzino. Non c’è verso, non guarda l’auto e non solleva nemmeno il cofano. Va bene. Non importa. Continuiamo il nostro viaggio, con la spia sempre accesa. A questo punto non ci fermiamo più.
Torniamo sull’interstate 160 consapevoli che potrebbe capitare di tutto durante il tragitto, ma non abbiamo alternative.
Dopo il panico iniziale, smettiamo di pensare al problema e ci godiamo il paesaggio intorno a noi. Man mano che ci avviciniamo alla nostra destinazione ci rendiamo conto di essere all’interno di una cartolina. Una cartolina enorme che si sposta con noi. Il paesaggio è stupendo. E’ come essere in un film con John Wayne. E’ Bellissimo.
PERCHÈ DORMIRE ALL’INTERNO DELLA MONUMENT VALLEY
Arriviamo al Goulding’s lodge intorno le 16:00. Ci danno la chiave della nostra villetta singola. C’è un bel patio fuori, con una sedia e un tavolino. Volendo possiamo mangiare fuori stasera, se non fa freddo. La villa è bellissima. Il posto ha superato di gran lunga le nostre aspettative. Vicino al nostro “villaggio” c’è un food market, una pompa di benzina e una lavanderia a gettoni. Chiediamo se c’è un meccanico e ovviamente la risposta è NO. Non perdiamo nemmeno tempo.
Richiamiamo ALAMO, diciamo che siamo arrivate sane e salve, ma vogliamo un cambio auto. Ci propongono un cambio in serata, non prima delle 22. Oh che bello!! Ci portano una nuova macchina. Accettiamo al volo, ma dopo l’euforia del momento ci rendiamo conto della situazione abbastanza surreale. Come farà il driver come farà a trovarci, di notte, al buio della Monument Valley. Oltretutto parte della strada è dissestata e c’è un servizio di “spola” che accompagna le macchine fino alla strada rifatta e ovviamente di notte non c’è.
Facciamo diverse considerazioni, ma nel frattempo non intendiamo assolutamente rovinare la nostra serata in Monument Valley. E’ quasi l’ora del tramonto. I monoliti sono diventati arancioni. Un colore così intenso non l’avevamo mai visto prima. Raggiungiamo il Forrest Gump point, siamo in controluce, ma lo spettacolo merita davvero. Torneremo qui il giorno seguente con la luce giusta per fare tutte le foto ricordo del caso.
Oramai è quasi buio. Rientriamo con l’idea di fare il bucato. Quale altra occasione avremo di lavare i panni nel vecchio West? Nessuna. E’ da fare. Svuotiamo le nostre valigie e portiamo tutto in lavanderia.
Acquistiamo una card per 10 dollari che ci permetterà di lavare e asciugare tutti i nostri vestiti. Sono organizzatissimi e la pulizia del locale è qualcosa che raramente abbiamo visto in vita nostra. E’ tutto profumato. Sterilizzato. Conoscete l’espressione “Si può mangiare per terra?” ecco in questa lavanderia si può davvero.
Carichiamo la lavatrice e ci rendiamo conto che è quasi ora di cena, i morsi della fame si fanno sentire. Mentre i panni si lavano, noi facciamo la spesa nel food market. Siamo decise a mangiare uno di quei piatti surgelati che si vedono nei film e all’inizio avevamo pensato ai maccheroni al formaggio, ma invece di quelli troviamo una confezione famiglia di ravioli ai tre formaggi al ragù di carne. La foto è invitante. Il prezzo è ottimo. Aggiudicati!
Dunque, stasera di mangia pseudo-italiano. Surgelato. Abbiamo un bel microonde nella nostra villa, perfetto per questo esperimento. Ritiriamo i nostri panni lavati e asciugati e torniamo a casa per cenare. Sulla confezione c’è scritto di cuocere i ravioli per circa 60 minuti a 180 gradi. Anche no. Noi li cuociamo per circa 25 minuti e sono pronti.
In definitiva abbiamo mangiato abbastanza bene, la qualità del prodotto ci ha quasi stupito. Finiamo di mangiare e ci mettiamo a scaricare le foto della giornata, nel frattempo restiamo in attesa della nuova auto.
Sono le 22 quando il telefono con la SIM americana inizia a suonare. Qualcuno ci chiama dall’Oregon dicendo che il nostro driver non trova il posto. Dall’Oregon???? Ci sembra subito una cosa strana, ma seguiamo le istruzioni, condividiamo la nostra posizione su smartphone e aspettiamo. Attendiamo per un paio d’ore. Poi sveniamo nel letto senza che nessuno sia venuto a cercarci.
Sono le 6 del mattino seguente quando ci affacciamo sul nostro terrazzo. Lo spettacolo è incredibile. Il sole sta sorgendo e noi siamo praticamente su un set di un film western! Da una parte, il cielo ha diverse tonalità di rosa, dall’altra è ancora blu notte. Indossiamo il piumino pesante e usciamo a scattare qualche foto. Prendiamo la macchina e andiamo verso il sole che sta arrivando. E’ meraviglioso. Un momento indimenticabile.
E non siamo sole. Siamo in tanti per strada a filmare questo meraviglioso spettacolo della natura. Rientriamo con l’intenzione di richiamare nuovamente ALAMO per chiedere cosa sia successo al nostro cambio auto.
Darren, il nuovo assistente, ci informa che non vede la richiesta di cambio auto, ma a questo punto non ci interessa più. Dobbiamo andare al Grand Canyon oggi e niente potrà cambiare questo programma. Darren capisce la situazione e ci consiglia l’unica cosa che avrebbero dovuto consigliare fin da subito: “Vi trovate nel bel mezzo di nulla, ma vi consiglio di provare ad aggiungere un po’ d’olio al motore, di una composizione qualsiasi e di riavviare la dashboard. Se il check in dell’auto procede positivamente, potete andare avanti con il vostro suv, altrimenti, vi aspettiamo a Flagstaff per cambiare veicolo”.
Ringraziamo, carichiamo di nuovo il suv, facciamo il checkout e ci avviamo verso il minimarket dell’area di servizio di Goulding. All’entrata, sul lato sinistro c’è uno scaffale intero di olio per auto. Ne prendiamo uno di una composizione simile a quella indicata nel libretto informativo dell’auto e nello stesso momento ordiniamo la colazione.
Beviamo uno dei migliori caffè di tutto il nostro On the Road. Ci sono anche i croissant e adesso, con due litri di olio in mano andiamo a sistemare il problema SUV.
Inutile dire che la procedura di aggiunta olio è andata a buon fine. L’auto non ha più dato problemi e abbiamo finito il nostro viaggio con la stessa vettura, ma vi assicuro che restare in Monument Valley senza assistenza non è stato piacevole.
Rifacciamo il giro fatto la sera prima e ci dirigiamo verso il Forrest Gump Point. La strada è quasi deserta, ma qui, in questo punto ci sono diverse persone che si mettono in fila per scattare una foto da qui.
Morale della favola? Se affrontate un viaggio come il nostro mettete in conto di NON trovare meccanici lungo la strada. E soprattutto non credete ai noleggiatori che vi promettono assistenza h 24 – 7 giorni su 7.
In Monument Valley non possono fare nulla.
PHOTOGALLERY MONUMENT VALLEY
CONSIGLIO: La Monument Valley è tremendamente buia di notte. Cercate di non trovarvi in strada, è facile perdere l’orientamento.
DORMIRE IN MONUMENT VALLEY è stata forse l’esperienza più bella di tutto il nostro On the Road. Lo consigliamo vivamente a chiunque anche a chi non ha previsto lunghe soste o camminate sul posto. E’ impagabile vedere sorgere il sole da qui.
Ma quanto sono snervanti queste situazioni? Incredibile non trovare meccanici, poi trovarne uno che nemmeno si degna di dare un’occhiata, poi aspettare invano la sostituzione con il tizio (dall’Oregon?) che non si presenta. Fatta questa premessa mi sento però di dire che ne è valsa assolutamente la pena. Tutto passa in secondo – ma anche in ultimo – piano di fronte a una notte nella Monument Valley e a uno spettacolo simile ?
Alla fine è andata bene, è stata un’esperienza meravigliosa e soprattutto avevamo anche l’effetto ansia che altri non hanno avuto! ahahaha 🙂
Ho letto il racconto tutto d’un fiato. E’ stato come vivere quest’avventura con voi 🙂 Tutto e bene quel che finisce bene!
Alla fine ci è andata bene e abbiamo potuto raccontarla!! 🙂
L’importante è che alla fine sia andato tutto per il verso giusto e che con il cambio olio abbiate risolto la situazione! Noi nella Monument Valley abbiamo invece rotto il vetro della macchina, a causa di un sassolino che è rimbalzato ed ha creato una crepa che si è fatta sempre più grande… Per fortuna avevamo una copertura totale!
Oddio … che sfortuna!
Ciao Moira,
io e te abbiamo avuto un sacco di vicissitudini simili negli Stati Uniti! A me non è capitato un guasto al motore, ma una ruota bucata, dispersi nel nulla e durante un presunto pericolo di inondazione (ero responsabile di un gruppo di 10 persone, pensa che tensione che avevo). Ricordo che ho provato a chiamare gli addetti ai lavori più “vicini” a me e che mi segnavlava la mappa di google ,proprio perché sapevo che l’assistenza del noleggio non sarebbe stata efficiente come mi serviva. Purtroppo eran tutti chiusi i gommisti. Non sai che paura! Alla fine, a molti km di distanza da dove ero, sono riuscito a trovarne uno aperto. Avevo uno sguardo così preoccupato che il tizio mi ha aggiustato la ruota in 5 minuti e non mi ha nemmeno fatto pagare! Nel disagio è finito tutto bene! Però che sfiga, soprattutto in un paese come USA in cui la macchina è davvero fondamentale!
P.s.: la Monument Valley mi ha lasciata davvero senza parole!
Serena, per fortuna è andata bene a entrambe!!! Queste sono esperienze che si ricordano per sempre! Quelle storie con il lieto fine che possiamo raccontare!! Comunque davvero la Monument Valley è davvero meravigliosa e sono quasi certa di tornarci prima o poi!
Mamma mia chr situazione assurda e preoccupante! Io sarei morta dall’ansia! In effetti ogni volta che lasciavamo il suv durante il nostro otr dei parchi (alle tenera età di 25 anni quindi forse ecco perché ero agitata!) avevo paura di lasciare le chiavi in auto e chiuderla oppure c’è si rompesse un pezzo!!
Ti capisco!! L’ansia è venuta anche a noi, ma dopo la prima mezz’ora è passata .. ci siamo godute il viaggio a pieno ..
Quanto mi ricorda il nostro on the road! Anche noi alla Monument Valley avevamo avuto un problema… Ma sul posto in cui dormire! Non avevamo prenotato nulla, e a Kayenta (anche noi lì!) siamo arrivati alle 21 e tutto era già chiuso! Così abbiamo affrontato la Monument Valley di notte… Abbiamo accostato l’auto nel nulla cosmico e nel buio più totale e abbiamo dormito lì… Ma al mattino lo spettacolo è stato unico!!! Leggere il vostro articolo mi ha riempito di nostalgia!
Noi abbiamo avuto un problema analogo nella Death Valley, lì però era la spia dell’acqua. Trovarsi con la spia dell’acqua accesa nella Death Valley non è stato proprio il massimo ma ricordarlo adesso e raccontarlo, un po’ come avete fatto voi, è qualcosa di unico!
Eh eh eh, la Monument Valley è proprio strana! A te è capitato di rimanere bloccata con il Suv, io ho beccato l’unico tornato che si è abbattuto su di essa dopo 20 anni che non vedevano la pioggia!! Adorabile!
Oh che ansia!! Ma nemmeno un po’ di compassione per la vostra situazione? Incredibile! Comunque avete fatto bene a non soffermarvi troppo sul vostro problema, ma a godervi il paesaggio. Bellissime le vostre foto!!