4 giorni a Napoli: itinerario fotografico e guida golosa

“Vedi Napoli e poi … ingrassi!” E’ questa la dura realtà dopo 4 giorni a Napoli. Il nostro itinerario fotografico e gastronomico nel cuore della città partenopea è stato un vero e proprio tour del force, ma se continuate a leggere promettiamo che non ve ne pentirete! L’articolo è strutturato per raccontarvi il nostro percorso e le chicche gastronomiche da non perdere assolutamente!

Precisiamo che 4 giorni a Napoli non sono sufficienti per visitare bene la città e come tutte le grandi città, conviene dividere in zone e scegliere quelle più di interesse, tuttavia noi vi proponiamo un itinerario fotografico e gastronomico, un modo per visitare la città in lentezza e bellezza.

La città è divisa in 10 municipalità e conta circa 915.000 abitanti, dunque vi renderete conto da soli che 4 giorni sono davvero troppo pochi, tuttavia è possibile organizzare un itinerario (quasi) tutto pedonale che vi permetterà di visitare le zone più belle e centrali della città. Seguiteci!

Come raggiungere la città di Napoli

In passato siamo state a Napoli diverse volte e siamo sempre andate in auto perché eravamo “di passaggio” dirette verso altre zone d’Italia. Se volete andare a Napoli per visitare la città NON andate in auto. E’ un consiglio che ci sentiamo di dare a chiunque voglia soggiornare per qualche giorno nella città partenopea.

Gli hotel della città, soprattutto se in centro, non hanno parcheggio privato ed è difficile trovare parcheggio in strada. Inoltre non serve davvero l’auto per visitare la città, a meno che non vogliate passare la maggioranza del vostro tempo in mezzo al traffico. L’alternativa sarebbe quella di lasciare l’auto in garage privati, ma abbiamo visto prezzi davvero alti (7 euro l’ora). Siete avvisati!

Per questo motivo noi consigliamo fortemente di arrivare a Napoli in treno, con treni Frecciarossa o con Italo. Noi abbiamo scelto il secondo e ci siamo trovate benissimo (nonostante il forte ritardo nel rientro a Firenze).

Itinerario pedonale di Napoli in 4 giorni

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Posti instagrammabili lungo il nostro itinerario

Seguendo il nostro itinerario di 4 giorni a Napoli ne vedrete delle belle! Bisogna solo scegliere cosa si vuole vedere e fotografare, meglio se si pensa ad un tema fotografico da sviluppare. Noi abbiamo pensato di sviluppare un itinerario fotografico incentrato sul centro storico e sul cibo, ma vi sono centinaia di possibilità. A voi la scelta. Ecco dunque i nostri luoghi imperdibili:

  • Lungomare di Napoli
  • Castel dell’Ovo
  • Maschio Angiono (Castel Nuovo)
  • Piazza del Plebiscito
  • Palazzo Reale
  • Via Toledo e la sua metropolitana
  • Chiostro di Santa Chiara (entrata a pagamento 6,00€)
  • San Gregorio Armeno
  • Quartieri spagnoli
  • Via Chiaia
  • Castel Sant’Elmo | San Martino

Giorno 1 – L’arrivo

Abbiamo preso il treno intorno alle 12:30 da Firenze, dunque siamo arrivate a Napoli intorno alle 16:30 del pomeriggio di una bellissima domenica di marzo. Il percorso che vedete nella mappa è abbastanza coerente, cercando di dare un’ordine alle varie tappe, ma dobbiamo avvisarvi che in alcuni luoghi ci siamo andate più volte, per fotografare con la luce migliore.

Siamo partite dalla Stazione Centrale di Napoli e abbiamo subito preso la metropolitana M1 per raggiungere il nostro B&B, situato tra Montesanto e Toledo. Abbiamo lasciato trolley e cose inutili, ispezionato la camera e siamo uscite per non perderci il tramonto sul lungomare. La prima tappa è stata Piazza del Plebiscito, subito dopo Galleria Umberto I, Teatro San Carlo e per finire il lungomare, dove abbiamo fotografato il Vesuvio al tramonto.

Breve visita al porticciolo di Castel dell’Ovo e successiva passeggiata verso la Villa Comunale, con lo scopo di mettersi in coda per un tavolo da Gino Sorbillo.

La prima pizza doveva essere vicino al mare e siamo state accontentate! Prezzo sicuramente un po’ sopra la media per Napoli, ma ne è valsa la pena. Torniamo in serata al b&b camminando sul lungomare e proseguendo su Via Toledo. La stanchezza si sente tutta. Sono le 23:40, abbiamo percorso 19 km a piedi durante tutta la giornata. E’ giunto il momento di riposare.

Giorno 2 – La città ci aspetta

Il secondo giorno a Napoli è iniziato con la nostra visita al Chiostro maiolicato di Santa Chiara, un luogo che volevamo visitare anche durante le nostre precedenti visite e che per mancanza di tempo abbiamo sempre saltato. Il biglietto d’ingresso costa 6 euro, ma li vale tutti. Il giardino del chiostro è qualcosa di meraviglioso, in alcuni punti ci ha ricordato l’Alcazar di Cordoba, in Andalusia e da fotografe la troviamo anche un’ottima location da matrimonio!

All’interno del Monastero di Santa Chiara c’è il museo, che nonostante sia tenuto molto bene, non ci ha entusiasmato molto. E’ focalizzato prevalentemente su arte sacra, arredi sacri e oggetti antichi appartenenti alla chiesa. Tuttavia c’è una sala che merita e che ci teniamo a segnalare: la biblioteca. I suoi libri antichi (alcuni risalenti al 1400) sono qualcosa di mai visto prima. Le pagine scritte a mano dai monaci amanuensi sono uniche e meritano da sole il prezzo del biglietto d’ingresso. La visita all’interno del Chiostro di Santa Chiara è durata circa 1 ora.

All’uscita ci siamo dirette verso San Gregorio Armeno, dove i tantissimi negozi dedicati a presepi e statuette fatte a mano ci hanno affasciato e incuriosito moltissimo. Durante il nostro viaggio a Napoli è qui che abbiamo visto più turisti. La via era davvero piena di gente!

La mattinata giunge al termine ed è ora di pensare al pranzo. Come da programma andiamo a mangiare da Nennella, trattoria famosissima e seguitissima sui social, sita nel cuore dei quartieri spagnoli. Spettacolo, folklore e gusto sono garantiti! Il prezzo? Con 12 euro si mangia un pasto completo.. e che pasto! L’unica cosa che non c’è piaciuta è la velocità con cui ti invitano ad uscire appena finito di ingoiare l’ultimo boccone del secondo. Ma lo capiamo, la fila di gente fuori che aspetta è costante …

Giusto una brevissima pausa al b&b per lasciare acquisti della mattina e via verso Via Toledo, a caccia di una vera Zeppola di San Giuseppe. Ci fermiamo da Casa Infante, famosa e rinomata gelateria e pasticceria con diversi punti vendita in tutta la città. L’esperienza è davvero notevole. Consigliatissimo!

A questo punto, per smaltire gli zuccheri andiamo a Palazzo Reale. E’ aperto. Entriamo e iniziamo ad esplorare gli esterni e a passeggiare sotto i portici di questo antico palazzo, residenza dei viceré spagnoli dal 1734 al 1861. Il palazzo è diventato di demanio statale nel 1919 e da allora è aperto al pubblico. Oggi è sede della biblioteca nazionale che si sviluppa all’interno degli appartamenti reali. Una vera chicca!

Bellissimo il giardino che affaccia verso il lungomare da cui si scorge il Maschio Angioino. All’interno del complesso di Palazzo Reale si trova anche il famoso Teatro San Carlo, tempio della lirica.

Consiglio: all’interno dei giardini di Palazzo Reale vi sono diverse finestre che guardano verso il mare. Ne troverete sicuramente qualcuna aperta – ecco da lì potrete scattare fotografie davvero suggestive, soprattutto verso l’ora del tramonto (vedi foto di copertina di questo articolo).

Giorno 3 – Napoli dall’alto (senza drone)

Il terzo giorno si apre con l’idea di fare qualche fotografia verso via Chiaia, una zona molto bella piena di vita e di negozi particolari. Una passeggiata lenta tra le viuzze e i vicoletti stretti. Torniamo verso il nostro B&B e ci fermiamo a pranzo alla Trattoria Concetta, nei quartieri spagnoli. Il menù a là carte offre di tutto, ma noi ci affidiamo al menù del giorno a soli 13 euro a persona. Questo posto si trova a due passi da Trattoria Nennella e serve la pasta patate e provola asciutta. Volevamo provare anche questa versione e siamo state accontentate. Ci siamo trovate benissimo, anche meglio di Nennella, per cortesia e per qualità dei prodotti.

Dopo pranzo è il momento di visitare San Martino e il Castello di Sant’Elmo, nella zona alta della città vicino al Vomero. Per raggiungere il quartiere abbiamo scelto la funicolare. Siamo partite dalla stazione Augusteo e siamo arrivate fino al capolinea. La corsa dura meno di 5 minuti.

Per raggiungere il punto più panoramico da dove poter vedere tutta Napoli dall’alto, c’è un percorso pedonale in salita, ma la zona è organizzata benissimo con scale mobili molto comode. Non si fa fatica, per niente!

Concludiamo la giornata con una passeggiata sul lungomare prima di tornare al b&b, fermandoci su via Toledo per acquistare un tradizionale ‘Cuoppo di Pesce per cena. Siamo stanche ma soddisfatte.

Giorno 4 – E’ stata la mano di Dio

L’ultima giornata a Napoli ci porterà a vedere quello che per noi è un luogo di pellegrinaggio. Non abbiamo tutto il giorno, ma avere un B&B in centro ti aiuta a sfruttare al meglio il tempo. Facciamo colazione in un bar storico della zona, Bar Ceraldi, scelto per la colazione di ogni mattina grazie ai suoi cornetti e alle sue graffe artigianali.

Oggi l’obiettivo è quello di visitare uno dei luoghi CULT della città: Via De Deo, il posto dove si trova il murale dedicato a Diego Armando Maradona, il Dio di Napoli.

Chiediamo ad una signora incontrata per strada che gentilissima ci da indicazioni per raggiungere il “monumento contemporaneo” più famoso della città ci dice di “salire “‘ncopp’ al vicolo e ve lo troverete sulla sinistra, in fondo alla via”. Indicazione precisa. Non si fa fatica a trovarlo. Nella piazzetta hanno allestito un chiosco dove bere un caffè, intorno un mercatino di cimeli, maglie, bandiere dedicate al giocatore. Ci rendiamo conto che il nostro viaggio a Napoli è praticamente finito, ma abbiamo ancora un pranzo da organizzare.

Scegliamo di nuovo i quartieri, questa volta per l’ultima pizza. Non vogliamo un locale conosciuto e blasonato, vogliamo mangiare all’interno di questi bellissimi e folkloristici vicoli pertanto, senza troppa fatica troviamo e scegliamo Donna Luisa, una pizzeria, friggitoria con un dehor sulla strada. Inutile dire che la pizza era qualcosa di incredibile. Scegliamo la classica pizza “salsiccia e friarielli” e una pizza più inusuale la “carbonara” con uova e pancetta. Mai mangiato niente di così buono!

Al termine del pranzo facciamo l’ultima passeggiata in centro per gli ultimi acquisti prima pensare al rientro a casa. L’ultima cosa mangiata a Napoli è la graffa più buona mai mangiata: quella di Ciro Chalet, piccolo chiosco che ha un punto vendita anche sul lungomare. Se vi capita, mangiate la sua graffa. Solo questo vale il viaggio in treno.

Dove dormire a Napoli (centro)

Se volete visitare Napoli in 4 giorni, comodamente a piedi come abbiamo fatto noi, consigliamo di prenotare un albergo in zona centrale, vicino a Via Toledo per l’esattezza. All’inizio avevamo pensato di dormire in zona lungomare, poi abbiamo cambiato idea.

Per due motivi: il primo riguardava il percorso. Avevamo studiato un itinerario fotografico si sviluppava tendenzialmente verso il centro storico di Napoli con una visita certo sul lungomare, ma volevamo passeggiare la sera in centro e stando sul lungomare sarebbe stato troppo “distante”. Il secondo motivo riguarda i prezzi. Gli hotel in zona lungomare mare sono decisamente alti e la zona è più lontana rispetto alla stazione, così abbiamo optato per una sistemazione in pieno centro storico.

Abbiamo prenotato una stanza in un B&B molto grazioso, sito al secondo piano di un vecchio palazzo di Via Pasquale Scura, un piccola traversa di Via Toledo, nel cuore di “Spaccanapoli”. Ci siamo trovate benissimo, i gestori del B&B I Visconti sono molto gentili e disponibili. In particolare segnaliamo la possibilità di lasciare bagagli nella hall per tempo illimitato dopo il check out. Stanza di dimensione normale e ben insonorizzata, non abbiamo mai sentito rumori provenienti dalle strade limitrofe. Bagno grande quanto basta. A disposizione macchina per il caffè e frigorifero nelle aree comuni. Wi-fi ottimo. Sicuramente a Napoli torneremo, e questo B&B sarà ancora la nostra prima scelta.

Consiglio: se non è compresa non scegliete di fare colazione in hotel. A Napoli si fa colazione con pochi euro in ogni angolo della città con cose buonissime! Vale la pena andare in un bar e prendersi il tempo che serve!

Cosa mangiare assolutamente a Napoli

Il capitolo cibo potrebbe diventare praticamente un libro, per questo vi lasciamo qui la lista delle “cose” che abbiamo provato, ma faremo la recensione più dettagliata in altri articoli. I piatti tipici della cucina partenopea sono talmente famosi che si trovano quasi ovunque, ma mangiare queste prelibatezze sul posto è un’esperienza che vi segnerà a vita.

TOP 10 dei piatti salati che più abbiamo apprezzato:

  • Pizza in tutte le sue declinazioni (classica, fritta e a portafoglio)
  • Mozzarella e provola di bufala campana
  • Salsiccia e friarielli
  • Polpette al sugo
  • Pasta patate e provola
  • Melanzane alla parmigiana
  • ‘Cuoppo di Pesce
  • Zeppole di alghe
  • Panzarotti
  • Frittata di maccheroni

TOP 10 dei dolci, buoni praticamente a qualsiasi ora del giorno, partendo dalla colazione fino allo spuntino di mezzanotte.

  • Graffa
  • Cornetto alla crema e amarena
  • Sfogliatella
  • Zeppola di San Giuseppe (se siete fortunati, si trova x la Festa del papà)
  • Pastiera napoletana
  • Caprese
  • Babà in tutte le sue declinazioni
  • Delizia al limone
  • Roccocò
  • La zuppa inglese napoletana

Guarda con i tuoi occhi cosa si mangia a Napoli …

Non potete davvero lasciare Napoli senza assaggiare queste bontà. Poi certamente vi saranno altre specialità che non abbiamo fatto in tempo ad assaggiare, ma per noi solo queste valgono il viaggio. Ovviamente è un giudizio del tutto personale e soggettivo, ma quello che possiamo dire sicuramente è che come a Napoli non si mangia da nessuna parte nel mondo, sia per qualità che per quantità!

La cucina è talmente importante in città che davvero si mangia ovunque. Anche se vai dal parrucchiere, ad esempio, può capitare che nell’attesa arrivi un caffè con graffa calda.. Insomma: un sogno!

Sicurezza, pulizia e altre paranoie su Napoli

Purtroppo quando si parla di Napoli si aprono sempre discorsi che sfociano sulla pulizia della città, sulla sicurezza e sulla presunta accortezza che bisogna avere nel passeggiare in città. Alzi la la mano chi non ha mai avuto qualcuno che dicesse “Mi raccomando, stai attenta/o a Napoli, non indossare orologi o qualsivoglia gioiello. Attiri attenzione e possono rapinarti facilmente” o ancora “La città non è sicura, soprattutto il centro storico, non portare soldi con te e non agitare smartphone e fotocamera” e ancora.. “A Napoli si trova immondizia ovunque..”.

Non è vero. O meglio: la nostra esperienza è stata diversa.

Capitolo pulizia: La città è apparsa pulita e più ordinata rispetto alle nostre visite del 2020 e del 2018. Certo se passeggi a sera tardi su Via Toledo, qualche carta per terra la trovi, i cestini ci sono e sono strapieni, ed è normale, la quantità di gente che passeggia in questa zona è tantissima. Ma la mattina dopo è di nuovo pulita, segno che qualcuno passa e pulisce. La stessa cosa l’abbiamo vista anche sul lungomare. Diversa invece la situazione dei bagni privati di ristoranti e locali. Ne parliamo nell’ultimo paragrafo.

Capitolo sicurezza: abbiamo fatto l’aperitivo in una piazzetta all’aperto, nel cuore dei quartieri spagnoli. Una volta sarebbe stato impensabile. Ora ci è sembrata una cosa normale. Abbiamo sempre usato le nostre fotocamere e i nostri iPhone ovunque e non abbiamo mai, nemmeno per un secondo, avvertito pericolo o paura. O meglio non più di altri posti che abbiamo visitato in Italia e all’estero.

Capitolo carte di credito e scontrini: a Napoli abbiamo sempre mangiato fuori e abbiamo praticamente usato sempre la carta di credito senza problemi. Si paga con carta anche lo street food. Dunque, sì, gli scontrini li fanno anche a Napoli. Ci è capitato solo in un piccolo bar nei quartieri spagnoli di pagare in contanti e in quell’occasione lo scontrino non ci è stato rilasciato, ma sono casi davvero sporadici, almeno in centro. Per quanto riguarda musei, mezzi pubblici, visite guidate – nessun problema. Anche il biglietto della metropolitana si acquista con carta di credito. L’unico problema l’abbiamo avuto con Laes – società privata che organizza La Napoli Sotterranea. Il percorso inizia nel cuore dei quartieri spagnoli, peccato che accettano SOLO contanti e non è indicato da nessuna parte. Consigliamo di prenotare pertanto online.

Cosa non ci è piaciuto di Napoli …

Come per le bellissime cose che abbiamo visto e mangiato è il momento di raccontare anche cosa non ci è piaciuto, altrimenti non sarebbe un racconto coerente e veritiero. Napoli è splendida e ci ha accolto meravigliosamente, ma abbiamo avuto esperienze negative con i bagni dei locali e i con i presunti venditori/mendicanti che chiedono soldi per strada. Ma veniamo ai dettagli:

PARLIAMO DI BAGNI – Quando si è in giro per molte ore, capita di avere bisogno di un bagno e spesso l’occasione di andare ai servizi è al ristorante o al bar dove decidiamo di fare colazione, aperitivo, pranzo o cena. La prima sera abbiamo usato il bagno della Pizzeria di Gino Sorbillo. E’ stato l’unico bagno abbastanza pulito. Da quel momento in poi abbiamo trovato solo bagni indecenti. In alcuni casi abbiamo preferito non usarli e tornare al b&b, con la scusa di lasciare acquisti o souvenir.

Riteniamo che nel 2022 è scandaloso trovare bagni al limite della decenza all’interno di bar, ristoranti o altre strutture con l’ingresso aperto al pubblico. I gestori dovrebbero pensare non solo all’eccellenza del cibo e dei loro prodotti, ma anche ai servizi basilari come disinfettare i bagni!

PARLIAMO DI SOLDI – Un’altra cosa che non ci è piaciuta, ma che in parte possiamo capire, è la continua richiesta di elemosina e soldi nelle strade del centro. Non si può camminare per un centinaio di metri senza che qualcuno non si avvicini per vendere sciarpe, cornetti, accendini o anche solo per chiedere spiccioli per mangiare. Dopo 2 o 3 ore di continue richieste sei già stanco.

E l’unico modo per allontanarli (oltre a regalare soldi) è parlare in napoletano. Allora per magia capiscono che sei del posto e ti lasciano in pace. Diciamo che se non volete avere problemi di questo tipo, l’unico modo è girare con qualcuno del posto! Sinceramente, non è una novità, ma l’abbiamo trovato davvero troppo insistente e invadente. Non ti lasciano in pace nemmeno se stai parlando al telefono. Non ci è piaciuto per niente.

Conclusioni e ultimi consigli

Napoli è una città che ci ha riempito di vita. E’ una città colorata, irriverente, maleducata, ma autentica. Forse non vi piacerà tutto, ma alla fine vi renderete conto che non esiste un’altra città come Napoli e quando tornerete a casa vedrete la vostra città con occhi diversi. I nostri 4 giorni a Napoli ci hanno permesso di vedere luoghi e conoscere persone che sono distanti dalla nostra quotidianità e questo ci ha sicuramente arricchito.

L’ultimo consiglio che vogliamo darvi è quello di arrivare a Napoli senza pregiudizi. Siate liberi di vedere con i vostri occhi quanto di bello e autentico offre questa splendida città. Solo così potrete apprezzarla davvero!

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2 commenti su “4 giorni a Napoli: itinerario fotografico e guida golosa

  1. Napoli è la mia città italiana preferita insieme a Matera…
    Ci devo tornare assolutamente.
    Articolo molto interessante che rileggerò con maggiore attenzione.
    Bravissime!

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