Se diciamo DOCASATWAY cosa vi viene in mente?
La prima volta che abbiamo sentito questo termine l’abbiamo subito associato al film Tom Hanks “CASTWAY” e nella nostra ignoranza, ci abbiamo preso!
Il Docastaway è un modo di viaggiare – si tratta di “FARE NAUFRAGIO” in un’isola sperduta e completamente disabitata e pare che vi siano agenzie di viaggio specializzate proprio in questo nuovo modo di fare turismo.
Se non avete mai sentito parlare di “Docastaway” sappiate che è un fenomeno in crescita. Ma cos’è davvero questa nuova tendenza? Ve lo spieghiamo in questo articolo.
Da dove nasce l’esigenza di scegliere il Docastaway?
In un’epoca dominata dalla connettività costante e dalla frenesia quotidiana, l’idea di isolarsi su un’isola deserta può sembrare paradossale. Eppure, il fenomeno del docastaway, ovvero l’esperienza di vivere come un naufrago volontario, sta riscuotendo un successo crescente.
Ma cosa spinge le persone a cercare un’esperienza così estrema? E quali sono le implicazioni psicologiche e sociali di questa scelta?
Docastaway: Un’Evasione dalla realtà
Docastaway offre un’opportunità unica di staccare completamente la spina e riconnettersi con la natura. L’isolamento totale, privo di qualsiasi comfort moderno, permette di sperimentare una sensazione di libertà e di autenticità che la vita quotidiana spesso non riesce a offrire. È un’occasione per rivalutare le proprie priorità, riscoprire se stessi e affrontare le proprie paure.
I Motivi che Spingono al Docastaway
Le motivazioni che spingono le persone a vivere questa esperienza sono molteplici. Alcuni cercano un’avventura estrema, una sfida che li metta alla prova. Altri, invece, desiderano semplicemente allontanarsi dalla routine e ritrovare un senso di pace interiore. Ci sono anche coloro che sono attratti dall’idea di vivere un’esperienza autentica, lontana dalla società consumistica.
Gli Effetti Psicologici e le questioni sociali
Quali sono gli effetti psicologici di questa pratica? L’isolamento prolungato ha un impatto significativo sulla psiche. Inizialmente, può provocare sensazioni di disorientamento e di solitudine. Tuttavia, con il passare del tempo, si assiste a un processo di adattamento e di crescita personale. Molti partecipanti riferiscono di aver sviluppato una maggiore consapevolezza di sé, una maggiore resilienza e una capacità di affrontare lo stress migliorata. Alcuni dicono addirittura di non pensare di avere doti di adattamento così spiccate.
L’esperienza docastaway solleva anche interessanti questioni di natura sociale. In un mondo sempre più interconnesso, l’isolamento volontario rappresenta una sfida al nostro bisogno di appartenenza e di riconoscimento sociale. Allo stesso tempo, può essere un’opportunità per riflettere sul nostro rapporto con gli altri e sulla società in generale.
Come organizzare un vero Docastaway?
Negli ultimi anni, il numero di agenzie che offrono esperienze docastaway è aumentato in modo significativo. Questo trend riflette un crescente interesse per le esperienze autentiche e per la ricerca di se stessi.
Se siete interessati vi consigliamo di visitare il sito web DOCASTAWAY. com che spiega come organizzare al meglio la vostro naufragio personalizzato. Noi ci siamo limitate a leggere le opzioni che fondamentalmente sono due:
SURVIVAL MODE – dove non c’è nulla e nessuno. Una vera e propria esperienza alla Robinson Crusoe, dove bisogna costruire il proprio rifugio per dormire e bisogna procurarsi il cibo.
I prezzi? Si parte da 180 euro al giorno. La destinazione è un’isola indonesiana incontaminata tutta per voi.
COMFORT MODE – un’isola nelle Filippine, dove potrete vivere l’esperienza dell’isolamento in una casa con bagno e cucina e con una spiaggia privata – o meglio, con tutta l’isola per voi. Il cibo viene portato sull’isola quando arrivate, ovviamente potete procurarvi voi il cibo sull’isola pescando o raccogliendo frutta. Costo? 95 euro al giorno.
E qui abbiamo subito pensato alle avventure dei protagonisti di LOST – se non avete visto questa serie TV, recuperatela, anche solo per vedere le splendide spiagge delle Hawaii. Intanto vi lasciamo il trailer ufficiale della prima stagione:
E voi sareste pronti a partire per un docastaway?
Noi ci siamo chieste più volte durante la stesura di questo articolo se saremmo pronte a partire, consapevoli di arrivare su un’isola disabitata e con nessun comfort. Una sorta di “vediamo se ce la facciamo”.
E anche se da una parte la cosa ci ispira parecchio, dall’altra c’è la voglia di viaggiare comode. Quindi al massimo potremmo intraprendere la vacanza in comfort mode. E voi?
Scriveteci le vostre impressioni nei commenti! 🙂