4 ore alle Azzorre in una tranquilla mattina di paura

Dopo un atterraggio d’emergenza che ci ha fatto pensare al peggio, siamo arrivate alle Azzorre. Ci troviamo sull’isola di Terceira, all’aeroporto di Lajes.

Facciamo colazione tutti insieme nell’hangar sistemato appositamente per noi e subito dopo ci controllano i passaporti. Mezz’ora e tutti i 323 passeggeri sono liberi di andare. I militari ci dicono che possiamo fare quello che ci pare, ma ci ricordano di non allontanarci troppo, un aereo dovrebbe partire a breve da New York per venirci a recuperare. L’equipaggio dell’American Airlines che era sul nostro volo è sparito. Nessun rappresentante della compagnia area ha preso contatto con noi.

Non vogliamo annoiarci tutto il giorno in aeroporto, perché sappiamo che l’aereo da NY non sarà li prima delle 14, se davvero stava partendo a breve, cosa di cui dubitiamo un po’ tutti.

I bagagli non sono stati restituiti. Quindi siamo lì solo con il necessario recuperato dalle cappelliere. Usciamo dall’aeroporto e noleggiamo una piccola auto, senza navigatore. Non ci eravamo preparate per le Azzorre e abbiamo letto qualcosa su google poco prima di uscire.

Partiamo in esplorazione. C’è molto vento, clima umido, ma fresco. Usciamo dall’area militare e subito si intravedono le colline verdi, di un verde brillante e poi il mare. Agitato e scuro. Le scogliere laviche rendono il mare molto più scuro di quello che dovrebbe essere. Il contrasto cromatico è bellissimo. Ci sono poche persone in giro. Anzi per diversi km incrociamo poche auto e nessun mezzo pubblico. Dico niente.

La macchina è dunque indispensabile per percorrere gli 80 km di perimetro dell’isola. Una giornata sarebbe sufficiente per vedere le bellezze del posto, noi però abbiamo meno di mezza giornata e dobbiamo concentrare il nostro tempo. Ci dirigiamo verso le scogliere e il panorama è davvero mozzafiato. Facciamo qualche foto e via, si riparte. La seconda tappa è Agra de Heroismo, capitale dell’isola, e riconosciuta Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. La cittadina è bellissima. Ordinata e pulita. Ci fermiamo a bere un caffè, buono ed economico.

E’ quasi ora di pranzo e vorremmo tanto fermarci a mangiare qualcosa, ma i ristoranti in zona sono ancora chiusi e non apriranno prima delle 14. Decidiamo dunque di tornare in aeroporto e mangiare qualcosa lì.

Durante il percorso di ritorno ci fermiamo diverse volte per fotografare questo paesaggio stupendo saltando purtroppo la passeggiata all’interno del Vulcano di ALGAR DO CARVÃO che su google ci aveva affascinato tantissimo. Restituiamo la macchina con il pieno, un po’ dispiaciute di non poter proseguire la nostra visita, ma non abbiamo alternative, non possiamo perdere il nostro volo per Milano.

Rientriamo all’aeroporto di Lajes alle 13 e andiamo a pranzo. Il volo di ritorno non è ancora arrivato. Sarà un pomeriggio lungo e noioso all’interno dell’aeroporto. La nostra coincidenza arriva alle 16, ma non ci imbarcheranno prima delle 21. Insomma tutto tempo perso inutilmente. Ma va bene così, siamo state fortunate, è stata un’avventura indimenticabile che abbiamo voluto condividere con tutti voi.

Fotodiario

I prezzi sull’isola sono buoni. Il caffè espresso costa 0,80 €

Costo Noleggio auto giornaliero + benzina 65 €