Anghiari è un borgo medioevale fortificato situato in posizione strategica. Il nucleo abitativo originario lo si deve ai monaci Camaldolesi che costruirono il paese e ne aiutarono lo sviluppo economico. Anghiari si trova a circa 30 km da Arezzo, quasi al confine con l’Umbria. E’ stato inserito nel circuito dei Borghi più belli d’Italia e conta circa 5.400 residenti.
Questo borgo deve la sua fama alla Battaglia di Anghiari, del 1440 tra fiorentini e milanesi, conflitto vinto dai fiorentini e dipinto anni dopo da Leonardo Da Vinci, in un quadro andato perduto. Pare però che il quadro non sia stato perduto, ma sia stato nascosto dal celebre affresco di Vasari “La battaglia di Marciano” esposto nel salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio a Firenze. A vantaggio di questa tesi ci sarebbero dei pigmenti neri, rinvenuti sia sull’affresco che sulla celebre Gioconda di Leonardo, esposta al Louvre, una particolare tonalità di nero che solo Leonardo utilizzava.
Perché visitare Anghiari
Anghiari è stato insignito della bandiera arancione dal Touring Club Italiano, che identifica così tutti i luoghi con un’offerta eccellente e accoglienza di qualità. Noi abbiamo voluto toccare con mano quanto letto in diversi articoli e post sul web e abbiamo organizzato una visita per l’ultimo sabato dell’anno. Un freddo sabato di dicembre, con un vento feroce, che ti fa sentire viva.
Il comune è dotato di diversi parcheggi, tutti liberi. Non abbiamo visto posti a pagamento. Noi lasciamo l’auto nel punto più vicino all’entrata del borgo, Siamo fortunate, non c’è folla.
Entriamo nel borgo dalla strada che porta alla Torre dell’Orologio. Si prosegue e si cammina a zonzo fino a incrociare il Palazzo Pretorio, attuale sede del Municipio. Il borgo è molto ben tenuto, pulito e assolutamente incantevole.
Il borgo in alcuni punti è ripido, ma le strade e le scale sono ben strutturate da non spezzarti il fiato durante la salita. E’ davvero piacevole camminare tra le scale del borgo. E questo è un punto a favore.
Percorriamo la strada aderente alle Mura, e vediamo i tre musei del paese:
- Il Museo della misericordia – istituito nel 1975 raccoglie tutti i documenti della Confraternita di Misericordia. Gli ambienti sono di notevole interesse artistico soprattutto per i diversi affreschi rinvenuti sulle pareti.
- Il Museo della battaglia e di Anghiari – ospitato nel Palazzo del Marzocco. Qui si celebra e si racconta la Battaglia di Anghiari, il dipinto perduto di Leonardo da Vinci e la storia del borgo, dalla preistoria ai giorni nostri.
- Il Museo di Palazzo Taglieschi – 4 piani di sale con dipinti, affreschi e sculture. Al terzo piano si trova la collezione di armi anghiaresi, i dipinti del ‘500 e del ‘600. E’ in questo museo che si trova il capolavoro di Jacopo della Quercia – Madonna con Bambino del 1420.
Pieraccioni ha scelto Anghiari per ambientare “Una moglie bellissima”
Non sappiamo bene i motivi, ma in inverno, con i colori freddi, riusciamo ad immaginare meglio scene di vita medioevale. Se ci concentriamo ci sembra di sentire i cavalli arrivare, il passaggio dei cavalieri sotto le volte del borgo e le dame, con i loro vestiti lunghi, che attraversano i vicoletti bui. Insomma un vero film zeffirelliano.
E poi, ad un tratto, ci guardiamo intorno e subito ci viene alla mente un film, una commedia romantica di Pieraccioni, del 2007, “Una moglie bellissima”, girato proprio qui ad Anghiari. Uno dei film italiani che più abbiamo apprezzato per fotografia e sceneggiatura. Andiamo a controllare ed è proprio qui ad Anghiari che Pieraccioni ha girato il suo film. Un’altra location da film!
E ci rendiamo conto che spesso ci succede così. Il più delle volte ci basta uno scorcio, un angolo preciso per avere un “flash” e ci si ricorda di quanto abbiamo già visto in passato, dal vivo o al cinema. E spesso ci azzecchiamo.
Nel borgo non manca niente: musei, negozi, chiese, palazzi istituzionali e ristoranti. Ce ne sono diversi e noi abbiamo scelto un ristorante a tema che si trova proprio nel cuore di Anghiari. L’abbiamo trovato su TripAdvisor e abbiamo prenotato online, senza seguire consigli di nessuno. Ci è piaciuto l’ambiente. Il ristorante si chiama “il Feudo del Vicario”, le aspettative erano alte, soprattutto dato la valutazione 4,8/5 e la fascia di prezzo (€€€). Com’è andata? Continuate a leggere …
Il Feudo del Vicario
Ci hanno accolto come due nobildonne. Siamo entrate e siamo rimaste piacevolmente sorprese dall’ambiente. Il piano terra ricorda una cantina, tavolacci, botti di vino, birre artigianali.
Poi una scala di legno, porta al primo piano, dove c’è la sala da pranzo. Arredi in stile medioevale, sedie pesantissime disegnate per Cavalieri e Nobildonne. Bello davvero. Il locale è pieno e ci sentiamo fortunate ad aver prenotato per tempo. Il locale serve i piatti della tradizione di Anghiari, primi della tradizione, carne alla brace, pecorini e tartufo. Noi ordiniamo un un misto di pecorini con composte di frutta e una tagliata di chianina con patate al parmigiano, tutto ottimamente cucinato.
Porzioni giuste ed equilibrate, sapori antichi, gustosi e molto ben bilanciati. Insomma siamo ampiamente soddisfatte. Il conto? Più che onesto. Abbiamo speso 68 euro in due e siamo uscite davvero sazie. Francamente sposteremmo la fascia di prezzo indicata da Tripadvisor sul €€. Noi pensavamo di spendere di più.
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Questo è l’ultimo articolo del 2019, e con Anghiari si conclude l’anno di Food & Viaggi, ma non siate tristi, domani torneremo con importanti novità. Vogliamo regalarvi un 2020 ricco di emozioni e di nuove esperienze!
Anghiari è uno di qui luoghi in cui mi portarono in gita scolastica e che vorrei rivedere alla grande.
Non conoscevo questo antico borgo ma ammetto che ora io non veda l’ora di visitarlo! Sembra veramente splendido!
Mi piacciono i borghi,piccoli e caratteristici! Questo non lo conoscevo, ma alla prima occasione lo visiterò sicuramente!
non mi è mai venuto in mente di visitare Anghiari che conoscevo solo per il quadro di Leonardo. Mi sembra molto carino e molto medioevale, lo terrò sicuramente a mente per la prossima gita in Toscana.
Avevo già sentito parlare da Anghiari, pur non avendola mai visitata… Mi hai fatto venire in mente un ricordo del periodo scolastico, il libro per ragazzi Le 3 pentole di Anghiari! Mi era rimasto impresso chissà perché.