Manca poco più di un mese alla nostra partenza per la California e stiamo pensando allo shopping.
A noi capita spesso. Quando raccontiamo di andare negli Stati Uniti una delle tante cose che ci dicono è: “portate la trolley vuota, tanto poi comprate là”. E’ innegabile che vi siano delle ottime occasioni in USA, noi stesse ne siamo state testimoni, ma non è più come prima. Durante i nostri ultimi viaggi abbiamo notato un aumento dei prezzi di circa il 30% e in alcuni casi, su alcuni brand, abbiamo visto una diminuzione di qualità. Per questo ci chiediamo se davvero valga ancora la pena “comprare là” oppure no.
LE NOSTRE PASSATE ESPERIENZE
All’inizio degli anni 2000 abbiamo partecipato con molta devozione ad uscite di shopping sfrenato. Ricordiamo bene il 2005, era la prima volta negli States, era New York e insomma, seriamente, non è possibile evitare di farsi prendere dalla foga dell’acquisto a NYC. La 5th e la 6th Avenue su tutte offrono tutto quello che ci si può aspettare da una metropoli come NY. Poi ti sposti a Brooklyn o a Chelsea e anche lì non puoi fare a meno di entrare in negozi e boutique con pezzi unici che solo lì puoi trovare.
Ma neanche qualche anno più tardi non ci siamo risparmiate. Siamo nel 2009 a Miami. Una mattina ci alziamo, tempo nuvoloso. Che si fa? Giornata ideale per lo shopping. Andiamo al Dolphin Mall, in taxi. Il nostro autista cubano sorride mentre ci sente pianificare la nostra giornata. Scendiamo dal taxi davanti all’entrata e gli occhi già brillano nel vedere tutte le insegne davanti a noi. Prendiamo una mappa dell’outlet al box informazioni e ci viene dato un carnet di coupon da utilizzare durante la visita. Sconti fino al 80%. E’ una pacchia!
Entriamo nel primo store che vediamo. Siamo da Ralph Lauren e niente abbiamo acquistato un numero irresponsabile di capi. (19) Strisciamo e usciamo. Poi “svaligiamo” letteralmente Tommy Hilfiger prima di passare Guess, Timberland, Tiffany e Calvin Klein. E poi non vuoi dare un’occhiata da Adidas, Nike e Skechers? Su, andiamo siamo già qui. Per farla breve dopo tre ore eravamo stremate, piene di buste con qualsiasi cosa pensavamo potesse essere un “very big deal”.
Scarpe, maglie, pantaloni, gioielli, occhiali da sole, insomma tutto quello che pensavamo potesse avere un valore eccessivamente alto a prezzi ridicoli. Il problema era come far stare tutte quelle buste prima nel taxi e poi nelle trolley. Insomma una vera mission impossibile alla quale abbiamo dovuto rimediare lì sul posto: abbiamo acquistato uno zaino e una nuova borsa da viaggio che avremmo portato come bagaglio a mano durante il viaggio di ritorno. Ecco fatto. Una soluzione per ogni problema. E’ lì che ci siamo rese conto di essere delle ottime problem solver 🙂
COME SIAMO GUARITE
Siamo innamorate degli Stati Uniti e siamo amanti dello shopping, ma non ci riconoscevamo in quel comportamento compulsivo. Non siamo particolarmente attratte da giornate dedicate allo shopping. Quando siamo a casa lo facciamo raramente. Chissà cosa scattava nella nostra mente. Con il tempo siamo migliorate, per fortuna. Abbiamo capito che è stupido dilapidare i nostri risparmi acquistando vestiti e scarpe che non avremo mai avuto modo di consumare. E poi insomma non è questo lo spirito del nostro viaggio in USA. L’ideale per noi sarebbe fare un bel viaggio lento, seguendo l’itinerario con calma senza frenesia alcuna.
Ma poi arriva il 2011 e si parte per Seattle e Vancouver e mentre stai ascoltando musica a palla vedi un insegna sull’interstate che segnala un OUTLET a soli 2 miglia e la domanda è “Ci fermiamo un’oretta?” . Io credo che quasi nessuno su due piedi risponderebbe “NO”.
Bisogna pensare e decidere in soli 5 minuti, altrimenti l’uscita passa e poi non si può più tornare indietro. Ebbene a Seattle abbiamo detto “sì” 2 volte. Una all’andata e una al ritorno. Ma non abbiamo comprato in modo compulsivo solo per noi, abbiamo acquistato anche per amici e parenti. Insomma in un certo senso una tappa da “viaggio responsabile” 🙂
Poi siamo state nuovamente a NYC, nel 2012 e nel 2015 e questa volta siamo state al Woodbury Premium Outlet. Ma siamo state bravissime. Abbiamo focalizzato gli acquisti solo su capi che necessitavamo davvero. Questo ha portato ad un’ottimizzazione delle risorse economiche e ad una programmazione dei nostri bisogni, fatta prima di arrivare a NYC. Il risparmio è stato sul singolo capo e abbiamo apprezzato molto di più i nostri acquisti.
Lo scorso anno a Miami abbiamo evitato proprio l’outlet. Sarà che arrivavamo da un anno pesante e avevamo bisogno di riposo, di sole, di mare e di snorkeling, ma alla fine non abbiamo minimamente pensato allo shopping. Abbiamo strisciato in qualche negozio locale, ma niente di eccessivo. E poi, Miami non è una città “conveniente” quindi abbiamo pensato a fare altro. Quando siamo tornate in Italia, ci siamo sentite come “disintossicate” da una pratica che è diventata consuetudine per tanti italiani che scelgono gli USA come meta per lo shopping e che aveva trasformato anche noi.
COME FAREMO NEL NOSTRO PROSSIMO ON THE ROAD?
E’ innegabile che in USA ci siano i migliori outlet e in California i migliori outlet americani e fare shopping a Los Angeles è il sogno di tanti, ma vorremmo evitare di strisciare la carta per qualsiasi cosa. Insomma non vogliamo ricadere nella voragine dello shopping compulsivo. Quando entri al Levi’s outlet è quasi impossibile non provare nemmeno un paio di jeans. Idem quando entri da Mango o da Guess.
Insomma fare shopping in California potrebbe farci riprendere cattive abitudini, oppure potrebbe consolidare il nostro modo di acquistare un po’ più oculato, ma certo dipende da dove e se conviene comprare. Per ora ci limitiamo a stilare una mappa dei migliori outlet della California, decideremo in itinere dove fermarci.
Il sogno resta sempre un pomeriggio di shopping a Rodeo Drive un po’ come Julia Roberts in Pretty Woman, ma non avendo il portafoglio di Richard Gere, faremo del nostro meglio altrove.
Non perderemo mai di vista il nostro BUDGET ed eviteremo spese pazze inutili. Non porteremo una trolley vuota, semmai semi-vuota. Cercheremo di ottimizzare gli spazi per evitare di acquistare trolley aggiuntivi o borse da viaggio che sarebbero non solo scomode da portare, ma potrebbero far lievitare i prezzi dalla compagnia aerea – e allora dove sta il vantaggio economico?
MAPPA DEGLI OUTLET CHE INCONTREREMO DURANTE IL NOSTRO VIAGGIO (CALIFORNIA)
Ora chiediamo a chi c’è già stato: come vi siete trovati? Qual è l’outlet dove avete comprato di più? Cosa vale la pena acquistare in California?
Mi piace fare shopping ma non amo gli outlet perché tutte quelle cose esposte mi confondono le idee. L’ultima volta che sono stata in un outlet, dopo mezz’ora mi sembrava di sembrava di essere ubriaca: vestiti, scarpe, borse ovunque e soprattutto gente ovunque. Questo non significa però che sia brava a resistere alle tentazioni perché ogni volta che sono andata negli Stati Uniti ho comprato qualcosa perché soprattutto fino a qualche anno fa era molto più conveniente. Levi’s, Ray-Ban, Abercrombie… ma all’epoca ero anche più gggiovane mentre ora mi sono data la regola che per ogni pezzo che entra nell’armadio (o nella scarpiera) uno esce (regalato o donato o venduto).
Non vedo l’ora di seguirvi nel vostro prossimo viaggio 🙂
e noi non vediamo l’ora di partire!! 🙂
Mi è capitata la stessa cosa a marzo a NY! Ero totalmente…ubriaca! Non potrei trovare altre parole..il carrello pieno di roba alla foga, feci la coda alla cassa e dentro di me pensavo..mi serve tutto questo? NO! Dopo mezz’ora di fila ho lasciato tutto sul bancone della cassiera – incredula – e me ne sono andata per principio!! 300$ risparmiati e oggi a distanza di mesi non sento la mancanza di quello che lasciai li…
Io faccio shopping convulsivo solo durante i saldi in Gran Bretagna, di solito. Per quanto riguarda gli USA, ho approfittato tempo fa del Mall of America, a Minneapolis… ma solo perché c’erano un paio di negozi che mi interessavano.
Io sono l’unico essere vivente a non aver mai trovato nulla in un outlet! Anche in California li ho evitati come la peste, cercando singoli negozi di brand che conoscevo. Sarò malata? Mi mettono ansia, e poi nn trovo nemmeno mai le taglie. Ma vale anche per me la regola del trolley in più! Ne porto sempre uno semivuoto da riempire per il ritorno ?
Non sono una shopper compulsiva e infatti sono capitata in un outlet solo perchè era una tappa obbligata in una gita che feci in bus da New York verso le Cascate del Niagara. Ricordo però alcune cose interessanti, soprattutto in relazione ai Jeans (che alla fine avevo comprato :-))
Ti dirò che neanche noi siamo così. Ma in USA si è scatenata una corsa agli acquisti irrefrenabile… ahahah speriamo bene!
In viaggio non mi do mai allo shopping compulsivo, anzi! Anche le grandi marche non mi attirano più di tanto, mi piace però guardare quello sì, magari in una giornata di pioggia e se non ho nient’altro in programma!
Io non amo molto shopping, mio marito invece sì. A volte mi è lui a trascinarmi in sessioni di shopping che a me sembrano infinite.
Negli Stati Uniti non siamo mai stati in un outlet, in qualche centro commerciale si…
So di amici che però hanno fatto veri affari negli outlet negli Stati Uniti, sia comprando Jeans, sia felpe.
Io ho trovato in Gran Bretagna qualche occasione… ho preso delle cose che dopo anni porto ancora.
Sono stata una sola volta negli Stati Uniti e devo ammettere di aver ceduto allo shopping, sia per i prezzi, ma anche perché tutto aveva un fascino diverso essendo “bought in the USA”. Inoltre era l’epoca in cui i Levis erano un must. Io poi sono alta e lì ho trovato tantissimo capi perfetti per me come vestibilità. Credo che in un nuovo viaggio cederei nuovamente allo shopping sfrenato, soprattutto ora che ho figli!
Devo dire lo stesso mi succede quando vado in Inghilterra, comprerei tutto perchè amo lo stile inglese, a mia discolpa dico però che spesso e volentieri le cose che compro lì le uso fino all’inverosimile, quindi dai mi sento un pò giustificata 🙂
E brava!! La prossima volta che andrò in Inghilterra cerco un outlet e lo confronto con quelli americani!