Racconto di Moira
Cerco di andarci ogni anno, e quando arrivo ai piedi del Monte Secco e vedo il cartello “Benvenuti ad Ardesio”, tutta una serie di ricordi, fotogrammi, suoni e profumi riaffiorano. D’altronde si sa, le cose belle che capitano da bambino restano impresse per sempre.
E’ qui che a 5 anni ho imparato ad andare in bici senza rotelle, ed è sempre qui che ho iniziato a fotografare i primi panorami e i ciclamini nei boschi. Ed erano bei tempi, perché riuscivo a mangiare 3 croissant giganti, con la granella di zucchero a colazione, senza ingrassare mai.
E poi c’era la giornata dello shopping: il giovedì, al mercato. Ci andavo con nonna, zia e sorella e compravamo di tutto. Il nonno stava a casa a cucinare. Se chiudo gli occhi lo vedo ancora preparare il ragù, con la finestra aperta e la tv accesa su “Le strade di San Francisco”. Ma ogni giorno, il momento più bello era quando si andava al fiume a giocare a rimbalzello. Si mangiava un gelato e poi si tornava a casa, a giocare a carte in giardino. Quanto abbiamo giocato! E quante altre cose facevamo, non c’era la tecnologia, internet, gli smartphone e l’aria condizionata, ma eravamo felici. Potrei scrivere un libro sulle mie estati passate ad Ardesio. Chissà, magari un giorno …
Ma, torniamo al post e ai dettagli che devo assolutamente divulgare. Iniziamo dal principio, cioè dal dirvi dove ci troviamo:
Ardesio si trova in provincia di Bergamo, in Alta Val Seriana, sulle Alpi Orobie, e nel suo territorio sono compresi anche Bani e Valcanale. Si trova sulla sponda sinistra del fiume Serio. Conta circa 3.500 residenti e si trova ad un’altitudine di circa 600 metri. D’estate l’aria è fresca e si dorme bene anche senza ventilatore.
I miei nonni trovarono questo posto tramite passaparola, volevano una località non troppo lontana da Milano dove poter avere un po’ di refrigerio nelle calde giornate di agosto.
Era il 1983 e Ardesio era un paese pulito, servito, vivo, con prezzi nella norma e materie prime di alto livello: formaggelle, carni. Insomma tutto quello che serve per disintossicarsi dallo stress cittadino. Tutti conoscevano tutti e sembravano tutti un po’ parenti. Ebbene anche noi ci siamo sentiti parte della comunità ardesiana, da quell’anno e per le 18 estati successive.
Quest’anno ci siamo state già due volte. Io volevo la neve. Non avevo mai visto il paese con la neve e morivo dalla voglia di fare qualche foto in Valcanale. Probabilmente vi sembrerà strano, ma negli anni ‘80 e ‘90 non era così semplice avere dei giorni di vacanza lontani dai classici “ponti”. La mia famiglia non era nemmeno amante dello sci, pertanto la neve la vedevamo a Milano e stop.
Ma ecco l’occasione: febbraio 2019, tempo da lupi. A Milano fa freddo. Controllo il meteo e nella zona di Bergamo danno tempo soleggiato. Temperatura media intorno ai 7 gradi. Così mentre siamo al telefono, io a Milano, Raffaella a Pisa, si decide di andare quello stesso venerdì. Partiamo con calma, con un bel sole. Arriviamo ad Ardesio intorno alle 11. Il Monte Secco è innevato, ma non eccessivamente. In paese la neve non c’è. Io sono un po’ seccata, ma sono sicura che in Valcanale la neve c’è, ho consultato il sito di viviardesio.it e ho visto dalle webcam che la neve c’è. Si fa l’aperitivo in un bar del centro di Ardesio e si prosegue per Valcanale.
Subito dopo i primi 3 tornanti iniziamo a vedere del ghiaccio. E poi finalmente, il paesaggio diventa magico, così diverso da come lo ricordavo. Ci fermiamo diverse volte durante il percorso per far passare altre auto che arrivano in senso opposto, e nel frattempo iniziamo a fotografare il paesaggio da fiaba che abbiamo davanti agli occhi. E’ bellissimo. E non fa nemmeno freddo. Arriviamo fino al famoso laghetto, dove da piccola, a Ferragosto facevamo il picnic con tutti i parenti. E’ uno spettacolo. Non c’è anima viva in giro. Siamo sole e possiamo goderci questo splendido panorama.
Fotogallery invernale
Tentiamo una piccola escursione verso le cascate, ma non è cosa. Si scivola parecchio. Desistiamo, ma siamo estasiate. Restiamo lì qualche minuto a guardare il paesaggio e ad ascoltare i rumori della natura. Lasciamo Valcanale soddisfatte e con la meraviglia negli occhi.
Scendiamo a valle e sono quasi le 14. Ci fermiamo ad Ardesio per pranzo. Scegliamo un ristorante pizzeria che conosco bene e che a mezzogiorno offre il menù di lavoro a prezzo stracciato. Si mangia discretamente e le porzioni sono abbondanti. Felici riguardiamo le foto appena scattate e promettiamo di tornarci in estate per un confronto.
A Marzo andiamo a Copenhagen e quasi contemporaneamente nasce il nostro progetto Food & Viaggi inizia a realizzarsi. Mentre aspettiamo il nostro aereo di rientro dalla Danimarca iniziamo a pensare al nostro ritorno in Valcanale.
Ed eccoci qui, il mese di giugno, la prima domenica con un sole perfetto ripartiamo di nuovo verso Ardesio e Valcanale.
Arriviamo sempre alla stessa ora, sono le 11, vorremo fare più o meno lo stesso percorso della volta precedente. Quando arriviamo a destinazione vediamo che il primo parcheggio è pieno. Ma anche il secondo è pieno. E udite udite, anche il terzo. Non c’è posto. Giriamo 20 minuti prima di trovare un angolino dove parcheggiare.
Il panorama davanti ai nostri occhi è davvero meraviglioso. Il verde brillante della vegetazione si confonde con il lago, pulitissimo e altrettanto verde. Il posto è pieno di famiglie che fanno il picnic, come quando io da piccola andavo a Ferragosto con i miei. E’ bellissimo.
Facciamo il giro del lago, qualche selfie, qualche panoramica e poi via dentro nel bosco. Le cascate sono lì, quando ero piccola sembravano gigantesche. Ora sono poco più che un paio di metri di cascata, ma fa sempre il suo effetto. A febbraio erano ghiacciate e non raggiungibili senza scarpe chiodate.
Rispetto alla nostra visita precedente, notiamo, con enorme piacere, che il posto è attrezzato. Si possono noleggiare lettini per prendere il sole, c’è un bar e una griglieria che cucina salamelle, costine, formaggio fuso e polenta. Non c’è nemmeno bisogno di dirlo. Mangiamo qui.
Ci sediamo al tavolo e mentre pranziamo iniziamo a fare nuovi programmi. La prossima gita? Le Alpi Corte. Passeggiata che feci all’età di 14 anni e che mi piacerebbe rifare.
Fotogallery estiva
Riprendiamo l’auto e si riparte. Sono solo le 15. Proseguiamo la nostra gita con destinazione Passo della Presolana. Ma questo è un altro post.
COME SI RAGGIUNGE
Per chi viene da Milano, è una zona facilissima da raggiungere: 70 minuti in auto – prendere l’autostrada A4 – direzione Venezia – uscire a Bergamo, poi seguire le indicazioni per la Val Seriana.
In alternativa si può raggiungere in treno fino a Bergamo e poi il BUS diretto a Gromo. Frequenza 6 corse giornaliere – costo 4,90 euro. Clicca qui per il sito dettagliato.
Tutte queste belle immagini di verde invogliano a partire per la montagna, la mia passione!!! Stupenda in inverno, ma secondo me in estate la montagna ha quel qualcosa in più che la rende magica 🙂
Che meraviglia la Valcanale!
E il racconto dei tuoi ricordi da bambina mi ha fatta emozionare. Ho chiuso gli occhi e mi sembrava di vedere tutto ciò che hai descritto.
Me lo devo ricordare, per il prossimo inverno.
Non amo particolarmente la neve, ma qui ci voglio andare. Tranquillità e paesaggi splendidi!