Civita di Bagnoregio, è conosciuta al grande pubblico come “la città che muore”. Sorge su una rupe, nella splendida Tuscia e fa parte del comune di Bagnoregio. Ultimamente se ne sente parlare parecchio e in molti l’hanno visitata. Si trovano video e foto su social e blog in quantità, ma nulla a che vedere con l’esperienza di visitarla davvero.
Civita di Bagnoregio è stata inserita nella lista dei borghi più belli d’Italia, e ha origini etrusche. E’ stata costruita oltre 2500 anni fa e mentre adesso conta solo 11 abitanti, un tempo era una città molto popolata. Nel 1600 è stata quasi interamente distrutta da un potente terremoto. Ricostruita diverse volte, adesso, i banchi d’argilla che sorreggono il borgo, soffrono di un’erosione repentina, che fanno temere al peggio.
Noi, reduci dal nostro itinerario fotografico in Val d’Orcia ci siamo allungate fino a Chianciano, abbiamo passato una notte in hotel e non volevamo proprio tornare a casa. Abbiamo la giornata libera e l’idea è quella di visitare qualcosa di bello, di unico. Pensiamo subito a Civita di Bagnoregio. In fondo siamo a 70 km di distanza. Bene, è deciso! Sveglia alle 8 e via verso Orvieto. Usciamo dall’autostrada e se sei senza navigatore, non preoccuparti, ci sono tante indicazioni per Civita di Bagnoregio.
Dove parcheggiare a Bagnoregio
E’ lunedì quindi non dovrebbe esserci tanta folla, ma ci sbagliamo. Arriviamo sul territorio del Comune di Bagnoregio e tutti i parcheggi vicini all’inizio del percorso per Civita sono già pieni. Del resto è agosto. Chiediamo indicazioni alla Polizia Municipale che ci indica un parcheggio abbastanza grande, a circa 1,5 km dal ponte, un parcheggio a pagamento, utile anche ai camper. Ci informa che vi sono delle navette gratuite che ci portano a inizio percorso. Bene. Parcheggiamo all’ombra (segnato in verde sulla mappa). Paghiamo 6 euro per restare poco più di 4 ore.
Non ci sono indicazioni per bus o navetta di cui sopra, ma non importa noi camminiamo. Siamo in modalità “trekking” e si va a piedi.

Passiamo nel centro del paese e facciamo qualche foto, ma fa caldo, terribilmente caldo. Arriviamo all’ingresso del percorso pedonale che ci porterà al borgo. Il panorama è stupendo. Civita è lì davanti a noi, ci separa solo il ponte pedonale moderno che collega il borgo al Comune di Bagnoregio.
Civita di Bagnoregio: il nostro racconto
Inutile dire che a Civita di Bagnoregio non ci sono auto. Il percorso pedonale e l’ingresso in città è consentito solo dopo aver acquistato il biglietto di ingresso, pari a 5 euro a persona che servono per la manutenzione continua di questo bellissimo sito.
In passato l’accesso alla città era garantito da ben 5 porte, oggigiorno, l’accesso avviene esclusivamente da “Porta Santa Maria” o “Porta della Cava”. Ci sono molti turisti. Tanti. Troppi. Ed è lunedì. Non osiamo pensare come sia affollato di sabato e di domenica.
Dopo un percorso di circa 400 mt siamo arrivate. Siamo stanchissime. La salita finale e il caldo ci hanno stroncato. Abbiamo bevuto tantissima acqua durante il percorso, ma una volta arrivate siamo di nuovo assetate.
Entriamo da Porta Santa Maria e subito siamo risucchiate da un clima positivo. I turisti sono appagati dalla visita del borgo e dalla splendida veduta del Parco dei Calanchi. Passiamo davanti al Museo geologico delle Frane, ma non abbiamo tempo di visitarlo. Non sappiamo se riusciremo in 3 ore a visitare tutto e a fare anche uno spuntino prima di tornare al parcheggio, sotto il sole delle 14.
Chiesa di San Donato

Ci fermiamo per qualche foto in esterni e ci accorgiamo che non è così semplice .. c’è troppa gente.
La Chiesa cittadina è in stile romanico, di color rosa pesca. E’ stata restaurata più volte nel corso degli anni. Si trova nella piazza principale e raccoglie visitatori da tutto il mondo. Al suo interno sono custoditi il S.S. Crocefisso ligneo, della scuola di Donatello, e un affresco della scuola del Perugino.
Dove e cosa mangiare
Il borgo è tenuto davvero molto bene. Le case sono impeccabili e le strade sono molto pulite: conosci il detto “qui si può mangiare per terra?” ecco qui a Civita di Bagnoregio, puoi farlo!
Proseguiamo la nostra visita e notiamo che sono tanti gli esercizi commerciali aperti. Da locande, trattorie, osterie, ristoranti, enoteche, insomma tutto porta a un tour eno-gastronomico. Ci informiamo sul piatto tipico del borgo e ci viene spiegato che il piatto principale sono le fettuccine condite con il sugo d’interiora di pollo. Noi passiamo.
Ci fermiamo a mangiare in un locale fresco che si trova non molto distante dall’entrata del borgo. Il ristorante si chiama “La cantina di Arianna”. Abbiamo preso un primo e un tagliere di salumi e formaggi. I ravioli buoni, conditi con vellutata di pomodoro, pesto e scaglie di ricotta salata. Il tagliere, invece, che pensavamo fosse il piatto forte, ci ha deluso un po’. Un piatto normale in ceramica bianco, con una marmellata di frutti di bosco al centro, 3 fettine di pesca adagiate su un prosciutto crudo tagliato spesso, un po’ troppo saporito. Salame tradizionale non eccessivamente casereccio e formaggi non eccezionali. Il conto giusto e proporzionato, ma niente “effetto wow”. Staff un po’ distratto e discontinuo, ma esperienza comunque positiva. Sicuramente i primi meritano.
Location da film
Infine, anche Civita di Bagnoregio può essere considerata una location da film. Non tutti sanno infatti che qui stati girati diversi film. Il primo fu nel 1962 quando Steno girò “I due Colonnelli“.
Nel 2008 Alberto Sironi, gira per la RAI lo sceneggiato “Pinocchio” e nel 2018 il regista Alessandro Genovesi sceglie Civita per il suo “Puoi baciare lo sposo”. Infine segnaliamo anche anche Aiyao Miyazaki è stato fortemente influenzato dal borgo per la realizzazione del celebre film: “Laputa, il castello nel cielo”.
Consigli e trucchi
Consigliamo di visitare questo bellissimo borgo in periodi meno afosi. Crediamo infatti che la primavera sia il momento migliore per poter godere a pieno di questa splendida cartolina chiamata Civita di Bagnoregio.
Mi piacciono molto i vostri articoli arricchite da foto meravigliose!!! Da tempo mi ricordo che devo assolutamente visitare Civita di Bagnoregio, ma poi tra i vari impegni e la distanza di questo borgo da casa mia, rimando sempre la visita. Credo proprio che mi “toccherà” organizzare un bel weekend, approfittando così di esplorare anche le vicine Orvieto e Viterbo, dove non sono mai stata!
Sì Valentina!! La zona è davvero meravigliosa. Noi abbiamo diviso il weekend tra Civita e la Val d’Orcia, ma noi abitiamo in Toscana ed è più facile raggiungere entrambe. Buon weekend!
Ma quanto sono felice di aver trovato questo articolo! Tra 2 settimane abbiamo previsto un giro in Lazio, e tra le tappe c’è appunto anche Civita di Bagnoregio. In realtà pensavo di alloggiare proprio a Bagnoregio la notte prima della visita. Credo che anche io salterò il piatto tipico…
IL borgo è davvero meraviglioso. Buona visita! 🙂
Ho visto per la prima volta questo borgo nel film “Puoi baciare lo sposo” e al mio UAAO ricordo solo che mio padre mi urlò dietro “Non conosci Civita di Bagnoregio?!”. Da quel giorno è andato subito nella mia bucket list, non senza vergogna di non averlo visto prima..